L'elettrolisi dell'acqua è un processo chimico che scompone l'acqua (H2O) in ossigeno (O2) e idrogeno (H2) utilizzando una corrente elettrica.
L'elettrolisi dell'acqua avviene in una cella elettrolitica, che comprende due elettrodi immersi in una soluzione di acqua e un elettrolita, solitamente un sale o un acido. L'elettrodo collegato al polo positivo della fonte di alimentazione è chiamato anodo, mentre l'elettrodo collegato al polo negativo è il catodo.
Quando si applica una corrente elettrica alla cella elettrolitica, si ha una reazione ossidazione-riduzione. All'anodo avviene l'ossidazione dell'acqua in ossigeno gassoso e protoni (H+), secondo l'equazione 2H2O -> O2 + 4H+ + 4e-. Allo stesso tempo, al catodo avviene la riduzione dei protoni in idrogeno gassoso, secondo l'equazione 4H+ + 4e- -> 2H2.
L'acqua nell'elettrolisi viene decomposta in proporzioni stechiometriche: per ogni molecola di acqua che viene decomposta, si ottiene una molecola di ossigeno e due di idrogeno.
L'elettrolisi dell'acqua è un processo energeticamente intensivo, poiché è necessaria una quantità significativa di energia elettrica per separare le molecole di acqua. Questa energia può provenire da una varietà di fonti, ad esempio da una batteria o da una cella fotovoltaica.
L'idrogeno prodotto mediante elettrolisi dell'acqua è una fonte di energia pulita e sostenibile. L'idrogeno può essere utilizzato come combustibile per alimentare veicoli a celle a combustibile o per generare energia attraverso la combustione in celle a combustibile. Inoltre, l'ossigeno prodotto può essere utilizzato in diverse applicazioni, come ad esempio nell'industria chimica o nella produzione di gas di ossigeno medicinale.
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